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Venezia e i sussurri di antiche leggende

Venezia, sospesa sull’acqua, con le sue calli e suoi canali, racchiude un fascino e un alone di mistero davvero unici. Da sempre considerata esempio eccelso di eleganza, è stata nei secoli luogo di ricchezze immense, giochi di potere, divertimenti estremi e dubbie moralità.

Come e più di altre città, Venezia custodisce un’infinità di storie e leggende. Ne riporto alcune e beneficio di chi si trovasse in viaggio nella suggestiva laguna e volesse percorrere le tracce di una Venezia insolita:

In viaggio sul traghetto si incontra la storia di Biasio, il macellaio di Santa Croce

Biasio detto il Luganegher (la luganega è un tipo di salsiccia tipico di queste parti) era un macellaio molto famoso in città per la bontà del suo ‘sguazzetto’, un piatto di spezzatino gustoso e tenero che faceva impazzire sia popolani che nobili. Un giorno però, un cliente si accorse che nel piatto c’era qualcosa di strano. Guardò meglio e riconobbe un piccolo dito. Con molta destrezza e sangue freddo prese il dito e lo avvolse in un fazzoletto. Uscì dall’osteria e si diresse immediatamente dai gendarmi. L’arresto di Biasio fu immediato, la condanna esemplare: venne trascinato a cavallo, torturato, amputato delle mani e infine ucciso con pubblica decapitazione. La sua casa e la sua bottega vennero rase al suolo, in modo che del truce serial killer non rimanesse più alcuna testimonianza.

Eppure, se percorrete in vaporetto il canal Grande, potrete scorgere la fermata che ancora porta il suo nome: la famigerata Riva di Biasio.

 

Passeggiando per i giardini della Biennale con il fantasma di Zoldi

Fu nel 1921 che venne avvistato per la prima volta il fantasma. Vinicio Savi, che si era recato ai giardini della Biennale per far lumache, raccontò di essere stato strattonato da un’ombra di cui era riuscito a scorgere solo la camicia rossa. Di lì in avanti gli episodi di avvistamento si susseguirono frequenti, tanto da far istituire una ronda di quartiere.

Finalmente, un uomo riuscì a distinguere in quell’ombra paurosa i connotati di Giuseppe Zoldi, il garibaldino morto poco tempo prima che aveva partecipato alla spedizione dei mille e aveva giurato a Garibaldi fedeltà e protezione eterne.

E’ stato così che alla statua di Garibaldi che si erge alle porte dei giardini della Biennale dal lato di Castello, l’intero quartiere ha deciso di aggiungere anche la figura di Giuseppe Zoldi, in modo che possa sempre proteggere il suo generale.

L’escamotage deve aver funzionato, perché da allora il fantasma non si è fatto più vedere.

 

Viaggiando sulle orme di Marco Polo e incontrare il fantasma della principessa cinese.

Marco Polo, durante il suo soggiorno in Cina si innamorò di una delle figlie del Gran Khan. Marco sposò la bella principessa e la portò con sé a Venezia. La giovane sposa, giunta a Venezia incontrò molta ostilità, soprattutto da parte delle sorelle Polo. Infelice ma innamorata, fece buon viso a cattivo gioco. Accadde però che nel 1298 Marco Polo venisse catturato dai genovesi durante una battaglia. Le sorelle gelose si misero d’accordo per raccontare alla sposa che Marco era morto. Già minata dal clima familiare ostile, la giovane donna non poté sopportare la morte del marito. Si diede fuoco alle vesti e si gettò nel canale.

Ancora adesso si dice che attraversando la Corte dei Milion, si possa vedere il fantasma tormentato della giovane principessa.

 

Fermarsi al campiello del Remer e vedere il fantasma di Fosco.

Siamo nel 600 e Venezia è nel suo periodo splendido. Qui, a campiello del Remer vive Fosco, sposato alla figlia del doge, la bella Loredana. Un giorno l’uomo scorge la moglie passeggiare abbracciata a un altro uomo. Pazzo di gelosia Fosco la raggiunge e la assale. Loredana prova invano a spiegare che l’uomo con cui si sta intrattenendo è il cugino. Nonostante l’intervento del doge e delle sue guardie, Fosco riesce ad estrarre la sua spada e decapitare la donna. Successivamente, colto dal rimorso, Fosco si getta in acqua e sparisce nel canale.

Si dice che anche oggi, nelle notti di plenilunio, quando il vento di tramontana rende terso il cielo, il fantasma di Fosco Loredan appare mentre stringe tra le mani la testa della moglie.

 

 

 


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