Quest'estate, attraversando la Sicilia da San Vito Lo Capo in direzione Sciacca, ho fatto tappa a Gibellina per vedere il grande Cretto, la monumentale opera Land Art di Alberto Burri.
Arrivarci non è facile, come del resto percorrere una qualsiasi delle strade siciliane. Tra improvvise voragini, avvallamenti e crepe nell’asfalto, le insidie sono davvero ovunque. Oltre a ciò, le indicazioni per il grande Cretto sono rare e decisamente poco chiare, quasi che si tentasse deliberatamente di dissuadere i turisti dal recarsi lì.
Stramberie isolane, forse.
In ogni caso, dopo un lungo e circospetto viaggio, dietro una delle ultime curve della strada, ecco comparire in lontananza il Cretto. Sotto i raggi del sole, nel bel mezzo della campagna, l’opera di Burri sembrava brillare e vibrare come metallo. Splendida, enorme, aliena. Ho pubblicato alcune foto sul blog di viaggi
Ripresa la macchina, l’ho raggiunta. Da vicino è sconvolgente: cemento bianco e silenzio. Tutto il sacro della tragedia, della morte, dell’orrore, sembrano essere stati cristallizzati in un unico, eterno omaggio silenzioso. Burri sembra riuscito ad estrarre la quinta essenza della catastrofe.
Per chi non lo ricordasse, la vecchia città di Gibellina, fu completamente rasa al suolo dal terremoto del 1968. Negli anni ’70, il lungimirante sindaco Ludovico Corrao, volle celebrare la voglia di rinascita della città attraverso l’arte. Chiamò numerosi artisti, tra cui, qualche tempo più tardi, Burri, per dare un volto alla nuova città. Burri però, non trovò per sé uno spazio e chiese di poter visitare il sito della catastrofe. Giuntò alla città vecchia, si trovò di fronte ad una mole immensa di macerie. Fu in quell’istante che nacque l’idea del Cretto: cementare le macerie e riprodurre le vie e i vicoli originari della cittadina.
Peccato che oggi, un’opera così mirabile non sia per nulla valorizzata. Eppure, nonostante l’incuria, è ancora un luogo dove l’arte vibra potente e sconvolgente.
Alcune info qualora decideste di andare a visitare l’opera:
L’ingresso al Cretto è gratuito.
Nelle immediate vicinanze non ci sono bar o ristoranti, per cui è bene equipaggiarsi prima.
Fate attenzione alle temperature: all’interno del cretto il caldo è proibitivo. Copritevi il capo e portatevi dell’acqua, onde evitare insolazioni!