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Ma la crociera, che viaggio è?

Spesso si pensa che le crociere siano un tipo di viaggio piuttosto noioso riservato a persone di una certa età che dalla vacanza chiedono prevalentemente il relax.

Confesso che, prima di partire per una crociera Costa sul mediterraneo occidentale, ero della stessa opinione; quando mi è capitata l’opportunità di partire, la scelta di prenotare non è stata affatto automatica.

Ammetto che la vacanza è iniziata subito bene perché ho avuto la fortuna di beneficiare di un upgrade, finendo in una cabina superior con balcone al ponte 9. Vi garantisco che alloggiare in una cabina con vista sul mare fa la differenza. Molti pensano che non abbia molta importanza se la stanza è interna, pensano che in fin dei conti, su una nave la cabina serve solo per andarci a dormire. In parte è vero, ma può capitare che serva un appoggio anche durante il giorno, e dover entrare in una cabina cieca quando fuori splende il sole, non è affatto divertente. Gli upgrade comunque non sono rari, se quindi deciderete di fare una crociera, potrebbe facilmente succedere di ritrovarvi in una cabina di livello superiore a quello scelto in fase di prenotazione.

Dato che non avevo ancora scelto il pacchetto bevande, una volta imbarcata mi sono dedicata al disbrigo delle formalità: ho caricato la tessera nominativa e mi sono concessa un primo giro conoscitivo della Costa Diadema.

La nave è molto elegante e nuova: varata nel 2014, è l’ultima nata della flotta. C’è addirittura un intero ponte dedicato ai bimbi, quindi direi che è l’ideale per le famiglie. Sul ponte 5 c’è invece un bellissimo bar dove mi piaceva molto prendere l’aperitivo, magari ammirando uno dei bellissimi tramonti che ci ha regalato questa vacanza. 

Ma veniamo all’itinerario: il primo giorno siamo scesi a Savona, avremmo potuto fare un tour organizzato di Genova, ma abbiamo preferito prendere la giornata con calma, per vedere meglio la nave. E’ stato così che nel pomeriggio ci siamo immersi in una delle vasche idromassaggio che costellano uno dei ponti e ci siamo goduti la vista della città in pieno relax.

La tappa successiva è stata Marsiglia. Si può tranquillamente sbarcare dalla nave e raggiungere a piedi il porto Vecchio, vero cuore della città. Commovente e quindi consigliatissima, una visita alla chiesa di Notre Dame De La Garde, protettrice dei marinai che svetta sulla collina di La Garde.

Da qui l’intera Marsiglia si dispiega ai vostri piedi. Più in là, l’isoletta di If con l’omonima prigione/fortezza da cui Edmond Dantès riuscì a fuggire nel romanzo il Conte di Montecristo di Alexandre Dumas.

Da Marsiglia siamo partiti per Barcellona, una delle città che più ho nel cuore. Se non ci siete mai stati, dovete assolutamente visitarla. Le opere di Gaudì, da Parc Guell alla casa Pedrera fino alla Sagrada Famigia solo per citarne alcune, vi faranno letteralmente sognare. Dato che quando si scende dalla nave si ha solo una giornata per la visita alla città, il mio consiglio è di evitare la Rambla che è famosissima tra i turisti ma di fatto non offre niente di davvero interessante.

 

L’ultima tappa è stata Palma di Maiorca. Quella notte ho dormito poco, per cui al mattino ho avuto il privilegio di godermi l’entrata in porto mentre stava albeggiando e il sole velato dalle nuvole tingeva di rosa le acque tranquille della baia e stemperava i profili netti della costa. Il mare delle Baleari non ha bisogno di descrizioni. Dal porto si può prendere il bus di linea che porta alle spiagge dell’Arenal dove troverete acque cristalline e tantissimi negozi, bar, ristoranti. Se non siete amanti della spiaggia, potrete visitare la bellissima cattedrale di Santa Maria, il Palazzo Reale dell’Almudaina e fare una passeggiata nei vicoli del bel centro storico medioevale.

 

Le giornate di navigazione possono essere trascorse in piscina, oppure approfittando della vasta Spa Samsara. La nave offre davvero l’imbarazzo della scelta: si possono organizzare partite di pallone, fare shopping, guardare un cinema 4D, oppure assistere ad uno degli spettacoli in teatro. I miei amici ed io abbiamo optato per praticare yoga tra cielo e mare. Insomma io ho scoperto che è impossibile annoiarsi.

L’unica nota negativa di tutta la crociera, per quanto mi riguarda, era il senso di straniamento dal mare. Quasi un ossimoro, se vogliamo: vivere sull’acqua senza sentirsi mai sull’acqua. Il mare era una lamina blu che si estendeva all’infinito tutto intorno a noi. Molto sotto di noi la chiglia solcava le onde eppure nessuno, in fondo, si accorgeva di niente.

 

 

 

 

 

 

 


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